#35 - Dove corri, Russia? Il podcast che racconta la Guerra Fredda e l'URSS da dentro
I giornalisti Enrico Franceschini e Paolo Garimberti raccontano la Russia che hanno vissuto durante i loro anni da corrispondenti esteri
Ci siamo. Ritorna SuggeriPODCAST, la newsletter meno puntuale della storia dell’umanità. Lo so, mi volete bene lo stesso anche se sono così. Giusto?
Cucù! Sono viva e vegeta. Più o meno. Gennaio è stato un mese molto “americano”, iniziato con il CES di Las Vegas e finito con un viaggio a San Francisco per il Samsung Unpacked. Ho ancora il sonno completamente sballato, ma come diceva un maestro dei tempi moderni: “VA BENE LO STESSOOOOH” 🫠
In tutto questo – ormai lo sanno anche i sassi – sto preparando degli esami per l’università (mi sono iscritta alla veneranda età di 37 anni) e sono alla costante ricerca di materiali per integrare il mio studio. Devo essere sincera, i podcast sono un ottimo metodo per farlo, soprattutto quando trovi quello giusto: quello che ti regala una visione dall’interno rispetto ad alcune tematiche.
Ecco che casca proprio a fagiolo il SuggeriPODCAST di oggi, l’edizione 35. Si intitola “Dove corri, Russia?”, un podcast scritto e interpretato dai giornalisti Enrico Franceschini e Paolo Garimberti, prodotto da OnePodcast per La Repubblica.
Un mistero chiamato Russia
Ho sempre subito il fascino della Russia, forse perché mia nonna materna, Margarita, era russa. La leggenda narra che fosse nata in un paesino nel bosco nei pressi di Mosca. Era una donna forte, indipendente, grande fumatrice, divoratrice di libri, amava pescare e giocare a scacchi per ore e ore e non usciva mai di casa senza il rossetto e le unghie laccate.
Quando ero piccola, nonna Rita, mi leggeva le fiabe russe… erano tutte storie contenute in un volume chiamato Lo scrigno di Malachite. Ricordo di fate, pietre preziose dei Monti Urali e di robe violente (le fiabe a volte lo erano).
Mia nonna mi ha sempre raccontato di quanto amasse la Russia, di quanto il popolo russo fosse grande (nonostante abbia lasciato la Russia per l’Albania poco più che diciottenne, senza farvi ritorno fino alla caduta del Muro di Berlino).
Insomma, questa Grande Madre Russia per me è sempre stata un mistero. Da piccola ti accontenti di sognare, ma quando diventi grande capisci che ogni cosa è fatta di luci e ombre, di chiaroscuri indefiniti che si mescolano, in cui bene e male non hanno poi una definizione così netta.
Ecco perché, quando sono letteralmente inciampata nel podcast “Dove corri, Russia?”, non ho potuto fare a meno di premere play.
E poi, per il mio esame di Storia del XX Secolo, come libro a scelta ho selezionato proprio un testo sulla Guerra Fredda. Quindi mi è sembrato perfetto 🤓
Perché ascoltare: Dove corri, Russia?
Perché, come i racconti di mia nonna, quello dei giornalisti Enrico Franceschini e Paolo Garimberti è un viaggio estremamente lucido, autentico e intimo. Non si tratta di una fredda analisi storica dei momenti più significativi della seconda metà del ’900, ma di un racconto vivido della quotidianità degli stranieri a Mosca tra gli anni ‘70 e ‘90, confinati nei ghetti riservati agli stranieri.
I due autori alternano con maestria e delicatezza il racconto della storia e dei leader che hanno segnato la Russia con testimonianze personali su cosa significasse, all’epoca, essere corrispondenti esteri nella ormai defunta URSS.
Raccontano delle loro difficoltà a trasmettere gli articoli in Italia (i pezzi dovevano essere consegnati in un piccolo ufficio e, dopo un tempo indefinito, venivano restituiti con le parti censurate) oppure di come fosse complicato anche solo comprare delle forchette per casa:
“Signore, forchette non ne abbiamo, se vuole può comprare dei coltelli.”
“Ma a me servono le forchette.”
“Beh, i coltelli oggi ci sono, domani non ci saranno più. Le conviene prenderli, perché quando ne avrà bisogno… non li troverà.”
Si sviluppa così il podcast, tra ricordi dolci-amari e barzellette dell’epoca sovietica.
Davvero una bella scoperta, un podcast che si lascia divorare in poche ore.
Ora la domanda è: mi ha aiutata a prepararmi per il mio esame di Storia del XX Secolo? Ve lo faccio sapere tra qualche settimana 😃
Io, intanto, vi saluto con un bel До свидания (Do svidaniya), che in russo significa “arrivederci”.
Questa edizione di SuggeriPODCAST si conclude qui. Noi ci leggiamo settimana prossima. Promesso 🤞 (ovviamente è una menzognaaaaah).
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