#13 - Helvete Inferno: una storia brutta da morire (letteralmente)
Ci troviamo in Norvegia a cavallo tra gli anni '80 e '90: questa è la storia di un gruppo di ragazzi e della loro discesa ai freddi inferi accompagnati da una soundtrack black metal.
Finalmente ci risiamo, questa è l’edizione numero 13 di SuggeriPODCAST ma non è la tredicesima settimana 😆 Come ormai saprete, la puntualità non è il pezzo forte di questa newsletter (mi sentirei di dire piuttosto che si tratta del suo tallone da killer, come diceva un maestro dei tempi che furono).
Il podcast che ho deciso di suggerirvi oggi si chiama Helvete/Inferno, scritto e condotto dal giornalista Antonio Cristiano e prodotto da OnePodcast.
Ecco preparatevi perché non è una storia “leggera” e non è accompagnata da sonorità piacevoli. Per nulla. Allacciate le cinture, magari mettetevi anche un cappotto perché vi porto nella fredda Norvegia degli anni ‘80 e ‘90… scendiamo agli insieme inferi, accompagnati da una sountrack black metal che vi metterà i bridivi.
Benvenuti all’Helvete… ops: all’inferno
Ci troviamo in Norvegia, a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90, un gruppo di ragazzi dai capelli lunghi, dalla carnagione tendende al bianco latte, si riunisce negli umidi sotterranei dell’Helvete, un negozio di dischi di Oslo.
Il termine Helvete in norvegese significa “inferno” e deriva dall’antico termine norreno hels víti, che potremmo tradurre con “puninzioni dall’inferno”. Insomma un posticino che a Barbie piacerebbe un sacco. 😅
Sono teenager, musicisti talentuosi e giovanissimi estremisti, molto estremisti. Danno vita a un nuovo genere musicale, lo chiamano “true norwegian black metal”. Dicono di essere satanisti, nazisti, malvagi, di voler combattere la cristianità in favore delle proprie tradizioni nordiche.
Sono solo parole, sono solo ragazzi. Ma quelle parole unite a quei ragazzi daranno vita a una storia di sengue e fuoco che non vi farà dormire la notte.
Ah e comunque se non volete farli arrabbiare, non confondete il black metal con il death metal perché potrebbero non prenderla benissimo.
Perché ascoltare Helvete/Inferno?
Perché è sgradevole. Eh si, di solito dalle cose sgradevoli si scappa, si volta la testa per guardare da un’altra parte. E invece in questo caso la sgradevolezza è magnetica perché è capace di far sorgere grandi domande a cui è difficile trovare risposta.
Come si può partire dalla passione per un genere musicale per poi finire per commettere omicidi, istigazioni al suicidio, bruciare chiese e altre spregievoli azioni?
La risposta non l’avremo mai. Quello che cerca di fare però Antonio Cristiano - l’autore di questo podcast - non è il raggiungimento di una risposta univoca, come fosse una sentenza. Attraverso le sue parole - che non sfociano mai in un inutile dramma come spesso accade - sono di comprensione, a volte anche di inspiegabile compassione; la stessa compassione che manca ai protagonisti di questa assurda storia.
Il mio suggerimento è quello di mettere le cuffie, chiudere gli occhi e lasciarvi trasportare dalle parole e dalle tremente sonorità di questo podcast perché insieme… riusciranno a modellare dei demoni dalle sembianze umane, talmente vividi che vi sembrerà di poterli toccare.
Ecco, non ascoltatelo di notte prima di andare a dormire perchè l’effetto “Demoni Urbani” è dietro l’angolo.
Buona ascolto. Noi intanto ci vediamo e ci leggiamo altrove ma anche qui… la prossima settimana.
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