SuggeriPODCAST | una newsletter di Fjona Cakalli

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#03 - 7 podcast per conoscere il mondo che ci circonda

#03 - 7 podcast per conoscere il mondo che ci circonda

Capire il mondo è una cosa difficile perché senza accorgercene guardiamo il "fuori" con gli occhi pieni di pregiudizio. Ma niente paura, ci sono dei podcast per voi.

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Fjona Cakalli
giu 03, 2023
∙ A pagamento
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#03 - 7 podcast per conoscere il mondo che ci circonda
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Ridendo e scherzando (non so se lo abbiamo fatto, ma mi piace pensare che sia andata così) siamo giunti alle 3° edizione di SuggeriPODCAST, la newsletter settimanale che ti aiuta a scoprire nuovi podcast e audiolibri che meritano il tuo prezioso tempo.

Questa settimana, non uno ma ben sette suggerimenti in uno (da quand’è che sono così generosa?). In effetti questa edizione di SuggeriPODCAST potrebbe far sorgere un sacco di dubbi tipo “perché non hai segnalato questo podcast e perché non quell’altro?” Semplicemente perché amo i podcast ben scritti e un po’ meno quelli “a braccio”. Ecco perché in questa lista non troverete i podcast in cui si chiacchiera. Partiamo!

Stories (Chora Media)

Stories - da quello che ho capito - è uno dei podcast più ascoltati in Italia e il motivo è presto detto: ogni giorno, la giornalista Cecilia Sala, seleziona e racconta una storia del mondo… da qualsiasi parte del mondo. Grazie a Stories ho scoperto che l’aeroporto di Denver viene considerato dai complottisti, il quartier generale degli illuminati; ma anche che la sindaca di uno dei quartieri di Tokyo ogni giorno combatte “il club dei maschi”. Quello di Cecilia Sala è un bel modo fresco e amichevole per raccontare gli Esteri senza essere autoreferenziale e mai pomposa. Ti racconta una storia, proprio come te la racconterebbe un’amica.

Inizialmente, devo ammetterlo, non era nella lista dei miei podcast preferiti perché - non me ne vorrà Cecilia Sala - alcune puntate spesso si interrompono sul più bello. Appena la storia sembra che stia per iniziare… parte la sigla finale e la puntata ti rimane fastidiosamente sul gargarozzo. In effetti il format di 8 minuti è un po’ infame. Alcune stories sono più facili da raccontare in così pochi minuti mentre altre si rivelano un po’ più ostiche.

C’è di buono che le puntate spesso ti fanno venire voglia di approfondire l’argomento.
Quindi, inserite Stories nelle vostre playlist perché non ve ne pentirete.

Altri Orienti (Chora Media)

Capire l’Asia è un’operazione particolarmente difficile perché tendiamo a guardarla - ma soprattutto giudicarla - con occhi occidentali. Leggere i fatti asiatici senza avere delle basi culturali spesso fa si che si finisca per interpretare erroneamente la situazione. Per farvi uscire da questo impasse, ci pensa “Altri Orienti” di Simone Pieranni, un giornalista che apprezzo particolarmente perché capace di spiegare in modo equilibrato quell’universo chiamato Cina e le storie che gli orbitano freneticamente attorno.

Oggi “Altri Orienti” conta oltre 30 puntate che vengono pubblicate con cadenza settimanale (il venerdì). Dagli inizi ad oggi il podcast è migliorato di settimana in settimana, affinando la selezione dei racconti e affinando il modo di narrare le vicende. A volte ci sono ospiti, altre invece, sarà esclusivamente la voce di Simone Pieranni a guidarvi.

Per me questo podcast è un must imprescindibile.

📢 Altri Orienti raccontato da Simone Pieranni

Conosco Simone ormai da qualche tempo e per questo motivo gli ho chiesto di inviarmi un audio racconto di quello che “Altri Orienti” rappresenta per lui ma soprattutto quali siano state le difficoltà nel creare un podcast così “lontano” dalla nostra visione. Ascoltatelo perché è un contenuto di backstage particolarmente interessante. ⬇️

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Adesso arriva il momento di autopromozione :D

Qualche tempo fa, per il nostro videopodcast “LE VIE TECH”, ho avuto la fortuna di intervistare Simone su temi a me molto cari: i cinesi, come vivono la tecnologia? Ma soprattutto, perché ne sembrano ossessionati?

Qui di seguito l’intervista ⬇️

Se vi interessa approfondire ulteriormente, vi suggerisco di leggere (o ascoltare) anche questi due libri scritti dal buon Pieranni:

  • Red Mirror (io l’ho amato tantissimo, racconta di un viaggio alla scoperta delle tecnologie cinesi)

  • La nuova Cina (ascoltalo su Audible)

Bambù (Far east film festival e Chora Media)

Bambù è un podcast che dura TROPPO POCO. Purtroppo le puntate sono solo 4 e, nonostante questo, sono una vera delizia per le orecchie. Se le puntate di “Altri Orienti” sono antologiche e si occupano di una nazione per puntata, in Bambù i 4 episodi sono tematici: si parla di sesso, di film, di cibo e di religione riletti in chiave geopolitica asiatica.

Le quattro puntate di Bambù, scritto e narrato a due voci da Giulia Pompili e Francesco Radicioni, vi porterà in un viaggio intenso e pregno di informazioni, ben scritto e ottimamente confezionato dal punto di vista del sound design. Dove vi porterà in viaggio questo podcast? Beh, in Giappone, a Taiwan, a Hong Kong, in Corea del Sud e quella del Nord. Ma non solo.

Credo che dovrò riascoltarlo una seconda volta perché sento l’esigenza di prendere un po’ di appunti :)

📢 Bambù raccontato da Giulia Pompili

Ho iniziato a seguire Giulia qualche tempo fa sul suo account di Instagram. Trovo molto interessanti i suoi racconti asiatici, sempre molto concreti e ben spiegati. Cioè… seguire la politica giapponese attraverso una “traduzione” di chi di politica estera ne sa a pacchi, è un bel vantaggio… soprattutto se usa un linguaggio comprensibile senza farti sentire mai stupida.

Giulia Pompili scrive di Asia per “il Foglio” ma anche sulla sua sua newsletter settimanale chiamata “Katane”.

Ho chiesto anche a Giulia di inviarmi un audio messaggio in cui mi racconta qualche aneddoto sulla creazione di questo piccolo gioiellino chiamato Bambù, prodotto in occasione del 25° anniversario del Far East Film Festival.

Ecco il suo racconto. ⬇️

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Anche Giulia Pompili è stata ospite del nostro videopodcast “LE VIE DEL TECH”. Insieme abbiamo parlato di Corea del Sud e del modo in cui i coreani vivono le loro vite apparentemente ipertecnologiche.

Se volete leggere qualcosa di interessante sulle tematiche trattate da Giulia Pompili, potete acquistare il suo libro “Sotto lo stesso cielo”.

La Russia, cosa c’è da sapere (Il Sole 24 ore)

Oggi che la Russia è diventato lo stato-villain per eccellenza e per questo motivo credo ci sia sempre più bisogno di informarsi in modo corretto. Perché i “regnanti” non sempre sono lo specchio del paese che guidano.

Per questo motivo vi consiglio di ascoltare “La Russia, cosa c’è da sapere”, un podcast prodotto da Il Sole 24 ore. Non è un podcast con un taglio amichevole, tutt’altro: sembra più un libro di storia, forse un po’ freddo nella narrazione ma funzionale. Nel senso che adempie con precisione al suo compito informativo ovvero quello di raccontarvi un paese che in realtà è un continente dalla storia millenaria.

Il podcast è scritto e narrato dai giornalisti de Il Sole 24 ore, Antonella Scott (esperta di esteri, in particolar modo del mondo russo) e Gigi Donelli (conduttore radiofonico di programmi di attualità).

Dategli una chance perché non ve ne pentirete.

Stati di tensione (Chora Media)

Se siete appassionati di geopolitica, quella pura intendo, cioè quella in cui la GEOGRAFIA ha un ruolo importante, allora “Stati di Tensione” di Dario Fabbri fa al caso vostro.

Dario Fabbri, direttore della rivista Domino, è molto presente in TV. Vi sarà capitato spesso di vederlo commentare fatti legati al sfera USA. A me piace molto il suo modo di spiegare anche argomenti potenzialmente difficili.

“Stati di Tensione” è strutturato in sole 8 puntate capaci di spiegare con chiarezza come in alcune parti del mondo, la geografia - o forse è meglio parlare di confini - possa creare tensioni capaci di ripercuotersi in tutto il resto del mondo.
Ascoltatelo perché le zone calde e le guerre fredde che vengono raccontate sono fondamentali per capire dove affondano le radici alcuni dei fatti di attualità che ci travolgono quotidianamente.

Come diceva il saggio, “Ammmemipiace” 😆

Blackbox (Chora Media)

“Blackbox” è un podcast scritto da Guido Brera e da I Diavoli. Sulla carta è un podcast in cui si parla di finanza; all’atto pratico si tratta di una produzione in cui spesso si contesta l’economia capitalistica sfrenata in cui ormai siamo abituati a vivere.

Se il nome Guido Brera non vi dice niente, ok è lecito. Ma forse avete visto su Sky Atlantic la serie TV “I Diavoli” con Alessandro Borghi. Ecco, la serie è ispirata all’omonimo libro scritto proprio da Guido Brera. Insomma, uno che la finanza - ormai - è abituato a raccontarla.

Mi piace Blackbox perché spesso tratta temi a me cari, come quello della tecnologia e delle colossali big tech (senza mai dimenticare di fare della sana critica).
Guido Brera, non ci va mai leggero con le opinioni o meglio con le posizioni, però lo fa bene: ogni puntata è scritta con cura, le parole da usare sono scelte con minuzia così come le metafore. Davvero un piacere ascoltarlo.

La voce narrante poi - di Guido Brera stesso - calma gli animi. Non è allegro, a volte volutamente trascinato nella cadenza, ma è forse quel che serve per entrare a fondo emotivamente con tematiche così importanti e anche complicate.

Blackbox è un must!

Congo, una storia sbagliata (Il Sole 24 ore)

Concludiamo con “Congo, una storia sbagliata”. Un altro podcast de Il Sole 24 ore. Ho scelto di ascoltarlo perché l’Africa non è mai un continente cool per i podcast. Non se ne parla abbastanza e quando trovo delle produzioni di questo genere, gli do sempre una chance. E anche questa volta il mio istinto non ha sbagliato.

Questo podcast - ovviamente - narra in breve la storia del Congo, una nazione con un fortissimo legame con la storia mondiale oltre che con quella africana. Ne emerge così una storia avvincente e drammatica, che passa attraverso lo sfruttamento europeo delle terre africane, l'ipocrisia delle versioni di comodo offerte dai bianchi (ancora oggi nei notiziari), i sit-in dei ragazzi neri nei perbenisti Stati Uniti degli anni '60, il velleitario progetto di Mobuto per un grande Zaire, gli enormi interessi economici che ruotano attorno alle risorse minerarie africane.

Insomma la storia del Congo è una storia anche un po’ nostra.

Non è un podcast “avvincente” dal punto di vista della narrazione, al contrario l’ho trovato molto didattico, seppur con un linguaggio colloquiale e che cerca di avvicinare l’ascoltatore.

Caldamente suggerito!

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