#10 - Vlora, il podcast di una storia italiana, una storia albanese
Nel 1991 l'Italia conosce per la prima volta l'immigrazione di massa e lo fa nel modo più traumatico possibile: con l'arrivo della nave Vlora con a bordo 20000 albanesi.
“Nessuno vuole tornare in Albania, meglio moriamo qui che tornare vivi in Albania”. Si apre così il podcast Vlora, con la testimonianza di uno dei 20000 albanesi che l’8 agosto 1991 - trentadue anni fa - sbarcarono al porto di Bari in cerca della tanto agognata libertà.
Ciao e benvenuti a tutti in questa nuova puntata di SuggeriPODCAST, la newsletter che ogni settimana ti suggerisce un podcast che merita il tuo tempo. Oggi vi parlerò di Vlora, una produzione audio scritta da Filippo Femia, in collaborazione con la Scuola Holden e edito da La Stampa.
Alla ricerca della… libertà
Ho scritto e cancellato questo paragrafo una decina di volte. Non so proprio da dove iniziare a raccontarvi tutto questo. Non l’ho vissuto in prima persona perché ero troppo piccola per ricordarmelo e perché io - in Italia da quella povera Albania - ci sono arrivata in modo rocambolesco ma decisamente più sicuro rispetto a quello che hanno vissuto i 20000 migranti (all’epoca si chiamavano profughi) a bordo della nave Vlora. Oggi gli sbarchi non fanno quasi più notizia, sono forse un fastidio, una sofferenza che non vogliamo più vedere. D’altronde si finisce per abituarsi un po’ a tutto no?
Ma oggi vorrei raccontarvi LO SBARCO, un trauma che gli italiani e gli albanesi non dimenticheranno mai. Giuro, mi vengono i brividi a scrivere queste parole, mentre riguardo le immagini dell’arrivo di quel formicaio umano, carico di paura, di fame ma soprattutto di speranza incontrollata.
Io di questa vicenda non ricordo nulla, avevo 4 anni ed ero ancora in Albania, nella mia Tirana, che di lì a poco avrei lasciato. Quello che conosco arriva dalle parole dei miei genitori. Erano mesi che l’Albania era in fermento, nel febbraio del 1991 gli studenti scesero in piazza e come nelle migliori tradizioni, abbatterono la statua del dittatore Enver Hoxha. In qualsiasi dittatura, quando cade la statua del tiranno, significa che sta per succedere qualcosa: nel bene o nel male. Mio papà si ricorda che quel giorno eravamo barricati in casa, terrorizzati. Dal balcone di casa nostra si vedeva uno spicchio di piazza Skanderbeg e si sentivano gli spari. Un vicino di casa bussa - e incapace di trattenere la gioia dice: “l’abbiamo buttata giu! l’abbiamo buttata giu!”. Era la fine e l’inizio. La fine di un incubo, l’inizio di una nuova vita, tutta da costruire… si ma, come?
Il paese era nel caos più totale, il malcontento celato - per paura - durante gli anni del regime inizia a fuoriuscire, in modo traboccante, quasi incontrollato; come incontrollato è stato l’assalto alla nave Vlora quell’8 agosto di trentadue anni fa.
Italia! Italia! Italia!
Il podcast Vlora, si sviluppa in 5 puntate di circa 40 minuti l’una. La voce del giornalista de La Stampa, Filippo Femia, si alterna alle testimonianze di chi su quella nave ci è salito carico di speranze, ma anche di quelli che dall’altra parte si sono visti arrivare “l’apocalisse”… così la definirono.
Vlora è un ottimo podcast-documentario capace di aprirvi una finestra sui sentimenti umani, oltre ai fatti. Per leggere i fatti, basta cercare tra le centinaia di articoli online. Ecco, i sentimenti umani, da entrambe le parti… quelli sono più difficili da mettere insieme. Siamo sempre pronti a giudicare, a sminuire, ad additare le esperienze degli altri e quello che provano. E se su quella nave ci foste stati voi? E se foste appena usciti da un regime che vi ha controllati per oltre 40 anni facendovi il lavaggio del cervello su tutto? Come vi sareste comportati? Come avreste reagito?
Gli albanesi, dalla felicità per aver raggiunto la loro terra promessa, hanno iniziato a gridare in coro “Italia! Italia! Italia!” nonostante dell’Italia conoscessero solo quello che passava alla TV: lustrini, paillettes, Sanremo, Fantastico e Beautiful.
Gli italiani, dal canto loro, erano totalmente impreparati ad affrontare questa apocalisse imprevista, fatta di 20000 anime provenienti da un luogo sconosciuto anche se a dividerli c’era solo uno stretto braccio di mare.
Ascoltate il podcast Vlora perché racconta un pezzo di storia italiana che non possiamo e non dobbiamo ignorare e dimenticare, ascoltatelo perché vi riempirà di umanità, vi metterà i brividi e se avrete il giusto mood durante l’ascolto, forse vi farà commuovere perché la storia della Vlora è una storia che viviamo tutti i giorni.
Vlora, la nave dolce
Se questo spaccato di storia italiana e albanese vi ha appassionati e volete saperne di più, vi suggerisco di guardare il documentario “La Nave Dolce” del regista italiano Daniele Vicari. Lo potete guardare gratuitamente su RaiPlay.
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